APPLE TV, L’ATTORE AMERICANO DENZEL WASHINGTON INTERPRETA MACBETH DELLA TRAGEDIA DI SHAKESPEARE DIRETTO DA JOEL COEN

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Una delle opere teatrali più famose di William Shakespeare, “the tragedy of Macbeth”, ha avuto l’ennesima trasposizione in pellicola, questa volta diretta dal regista Joel Coen. La trama ovviamente è la stessa dell’opera teatrale del noto drammaturgo inglese, però con una differenza sostanziale: tutta la pellicola è in bianco e nero quasi a voler omaggiare i vecchi filoni d’avanguardia del cinema avuti nel corso del secolo scorso. Lo si nota tantissimo con il tipo di inquadrature apportate e lo stile utilizzato la quale dà alla pellicola appunto un tocco quasi “vintage”, facendolo sembrare quasi un film non di questa epoca.

Ma comunque lo stesso regista americano ha fatto il modo che lo stesso lungometraggio si sia avvicinato il più possibile all’opera originale, dandogli alla stessa un tocco da teatro: infatti tutti gli attori visti durante l’ora e quarantacinque di durata del film, spesso pronunciano battute da teatro, quasi come se stessero in quel momento recitando su un palco scenico anziché su un posto ripresi dalla cinepresa. Questa sensazione si avverte soprattutto osservando attentamente il tipo di inquadrature in cui fa sembrare tutti i luoghi visti nella storia nient’altro che scenografie da teatro.

Tutti i protagonisti della storia poi riescono a svolgere una buona interpretazione dei propri personaggi seppur sia chiaro fin dall’inizio che i protagonisti siano appunto Macbeth e sua moglie (nel film hanno il volto dell’attore afroamericano Denzel Washington e dall’attrice e produttrice Frances McDormand). Tutti gli attori in più punti della storia sembrano recitare battute di un testo teatrale (in questo caso di un’opera drammaturgica) invece che una sceneggiatura scritta dallo stesso regista. Questa scelta seppur dà alla pellicola un aspetto interessante e quasi mai utilizzata prima d’ora, al tempo stesso è da apprezzare e non infastidisce lo spettatore. Sicuramente verrà apprezzato dagli appassionati del Teatro o comunque dagli amanti del poeta inglese.

Insomma per la sua “versione” il regista il quale si è trovato per la prima volta a dirigere un film senza il fratello Ethan, si è voluto avvicinare il più possibile a Shakespeare rendendogli però omaggio realizzando una trasposizione cinematografica di una sua opera più importante e conosciuta. Il ritmo della pellicola è lenta ma non annoia mai, inoltre i costumi e il modo in cui sono stati allestite le location sono abbastanza idonee per rievocare perfettamente il periodo storico in cui è ambientata la vicenda (Medioevo durante la battaglia tra Scozia e Inghilterra). Un film fatto in vecchio stile ma con gli effetti speciali modernizzati. Brevemente, la pellicola non si può affermare che sia un capolavoro, questo no, ma comunque sia l’opera prima di Coen non è da buttare assolutamente. Ci troviamo, tutto sommato, dinanzi ad un buon film senza alcun dubbio.

Il regista è riuscito benissimo in quelle che potevano essere le sue possibilità: è riuscito a trasmettere nel film tutte le caratteristiche principali e tematiche del dramma shakespeariano, ovvero la brama di potere, il senso di colpa dopo aver commesso un atto gravissimo, la pazzia, la vendetta, l’amicizia tradita. Guardando il film troverete tutta la poetica e tutte le caratteristiche principali dei drammi di Shakespeare. Questo potrebbe essere una buona alternativa pure per i ragazzi quando si troveranno a dover studiare le sue opere.

Dopo le versioni dirette da due mostri sacri della settima arte come Orson Welles e Akira Kurosawa, quest’anno (in verità nelle sale americane è stato mandato già nel dicembre scorso) è arrivata la buona trasposizione da sette e mezzo assolutamente fedelissima nei momenti principali di tutta la vicenda del regista 68enne. Il film è disponibile per la visione sulla piattaforma in streaming di Apple tv+ dallo scorso 14 gennaio.

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